Punti di Interesse / Sardegna
SARDEGNA
Cantina sociale Tortoli a Ogliastra
In questi borghi e tra le campagne non è raro incontrare persone ultraottantenni dedite a lavorare la terra, giorno dopo giorno, forti di un legame che va oltre il tempo. La terra dei centenari può vantare anche una secolare tradizione enologica. Questa infatti è la terra del Cannonau, un vitigno che nei secoli ha legato la sua storia con quella di questi luoghi e delle persone che li abitano. L’Ogliastra si trova nella Sardegna centro-orientale i cui territori, per caratteristiche geografiche e pedoclimatiche uniche al mondo, sono particolarmente vocati per la viticoltura. É una delle cosiddette Blue Zone, aree del pianeta nelle quali l’ambiente, l’alimentazione e i rapporti umani hanno reso le condizioni di vita degli abitanti tali da favorire un’esistenza migliore e longeva. Il vino è sempre stato alla base della dieta, una parte significativa della cultura e un’espressione del senso di appartenenza del popolo che abita le terre d’Ogliastra dove da sempre le persone, come le viti, vivono più a lungo.
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SARDEGNA
Cittadina di Lanusei
Lungo le strade della città, fra eleganti palazzi ottocenteschi, non è raro trovare targhe commemorative dedicate a personaggi illustri che vi trovarono residenza. Fra queste, la targa dedicata alla famiglia del compositore dell'inno nazionale italiano, Goffredo Mameli. A ovest dell'abitato si stendono rigogliosi boschi di lecci e castagni, con la bella foresta di Selene, dove è ubicato un complesso archeologico comprendente un villaggio nuragico con capanne e tombe dei giganti. In pochi minuti è possibile raggiungere, oltre alle spiagge ogliastrine, i monti del Gennargentu, il lago di Villanova, le grotte di Ulassai e i "Tacchi" di Ulassai e Jerzu. Nei vicini monti Armidda si trova, fra l'altro, un Osservatorio Astronomico. Come arrivare Lanusei è sulla costa orientale, raggiungibile da Tortolì percorrendo la SS 198, distante circa 18 km.
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Parco naturale di Santa Barbara
Il parco di Santa Barbara di Villagrande custodisce anche una cospicua varietà di piante aromatiche quali ad esempio il timo ed il rosmarino selvatico, ma anche piante officinali, come la genziana e la digitale, che il visitatore può ammirare, apprezzandone i profumi. Inoltre sono presenti diverse fonti di acqua naturale e ruscelli che percorrono praticamente tutto il parco, con una vastissima e ricchissima macchia mediterranea composta principalmente da piante come mirto e corbezzolo.
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Porto di Arbatax
Il nome Arbatax, secondo un'etimologia diffusa, deriverebbe dall'arabo arba‘at ‘ashar (dialettale arba‘ṭash), che significa "quattordici", e che potrebbe indicare la quattordicesima torre di avvistamento, simile a tutte quelle presenti nelle coste sarde (la località è in effetti caratterizzata da una "torre spagnola" tuttora ben conservata). Grazie alla sua posizione strategica, Arbatax risulta essere la porta dell'Ogliastra. Le Rocce Rosse sono uno dei principali punti di attrazione della frazione costiera. Questo sito è ubicato dentro l'abitato, all'ingresso del porto ed ai piedi della collina di Bellavista. La battigia è qui costituita in parte da ciottoli di granito e porfido rosso e in parte da scogliere.
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Rilievo granitico di Selene
Sul pianoro granitico di Selene, a mille metri d’altitudine, nell’Ogliastra più profonda, la terra della longevità, in mezzo a un bosco di fitti lecci, cui si mescolano castagni, roveri, pioppi e macchia mediterranea, scoprirai una suggestiva testimonianza della civiltà nuragica.
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Area archeologica del Bosco di Selene
Il sito è costituito dal nuraghe Gennacili, attorniato da un agglomerato di circa 200 capanne e mura difensive, da due tombe di giganti, distanti circa mezzo chilometro dall’agglomerato abitativo, e da due fonti sacre. Del nuraghe, costruito su uno spuntone roccioso che a tratti sostituisce la muratura, rimane solo il basamento. Le sepolture, costruite in granito locale, presentano il ‘canonico’ schema: corpo absidato, corridoio coperto e prospetto architettonico che si apre a emiciclo (esedra). Della tomba I, più piccola e del tipo ‘a stele centinata’, si riconosce il profilo, delimitato da un filare residuo di blocchi di pietra. L’esedra semicircolare, dotata di un bancone-sedile, è costituita da ortostati lavorati nella faccia a vista. Subito dopo l’ingresso, un piccolo corridoio separa le aree rituale e sepolcrale. La camera funeraria, in origine dotata di una stele-porta, è ‘a galleria’, lunga circa sette metri, costruita con lastre ortostatiche infisse a coltello, inclinate verso l’interno. I reperti rinvenuti risalgono al XV secolo a.C. La tomba II, situata a 80 metri dalla I (e più ‘giovane’ di circa un secolo), è del tipo ‘a filari’ e si erge su un leggero rilievo roccioso, da notare il profilo di pianta: 12 metri di lunghezza e cinque di larghezza. L’esedra è costituita da filari di pietre squadrate e sistemate in maniera regolare, mentre il corridoio è composto di blocchi di granito finemente lavorati e, dal terzo filare, aggettanti verso l’interno. Qui si praticava il rito.
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Villagrande Strisaili
Il monte Suana protegge l'abitato a ovest, mentre a nord vi incombono il monte Isadalu e il monte Orguda e a sud il monte Idòlo, tutte montagne della catena del Gennargentu, che superano i 1 300 metri di altitudine. A est si affaccia sulla piana ogliastrina con una panoramica visuale del Mar Tirreno nel tratto del Golfo di Arbatax. L'abitato è al centro del bacino idrografico del rio Sa Teula, con i suoi piccoli affluenti (rio S'Arrescotu, rio Bau Arcili, rio Bau 'e Pòrcos, rio Figu Niedda rio bau e meu, e rio Isadalu), che a valle del paese si uniscono. Il 6 dicembre 2004 questi fiumi hanno dato luogo a una devastante alluvione, che all'interno del paese ha provocato due morti e ingenti danni a strade, abitazioni e infrastrutture.  
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Borgata marina di San Giovanni in Sinis
La spiaggia, anzi Lo Spiaggione che circonda il luogo, è ricco di profumati gigli e fiori di fico che ornano la sabbia già ineguagliabile di per sé. La spiaggia dell’Istmo assume un colore unico: il grigio, che sfuma via via verso il nero delle Rocce. Il mare è di un celeste puro, con un fondale che varia irregolarmente per profondità ed impeto al di sotto della torre spagnola che lo sovrasta. Alla spiaggia degli Scavi invece il mare è verde smeraldo, grazie ai fondali di rocce e ai ciuffi di posidonia, e predomina questo colore intenso fino alle rovine della Caletta, la chiesa bizantina, circondata solo da qualche capanna di falasco lungo la strada. Chi ha detto che la terra ferma è noiosa non sa dell’emozione di san Giovanni al tramonto, che ogni 27 agosto si colora con una festa che dura fino alle quattro del mattino per poi lasciare il passo ai veri festeggiamenti del santo che durano nei due giorni successivi ricchi di profumi e sapori del luogo.
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Città di Cabras
In un posto della Sardegna in cui la natura cattura prepotentemente l’attenzione con spiagge di quarzo, un mare impareggiabile, due isolotti e la ricca fauna degna di un verso e proprio Eden, non si sottovaluta tuttavia la cultura. Nel centro della città è presente la pieve di Santa Maria Vergine Assunta del XV secolo in cui è possibile ammirare un maestoso organo a canne, o la più antica San Giovanni di Sinis dell’omonimo borgo, situata accanto ai resti dell’antica necropoli, ed edificata nel periodo bizantino. Inoltre è possibile ammirare le quattro torri spagnole del XVI sec ed i resti del maniero medievale del IX sec ed i resti archeologici del sito di Tharros custoditi nel museo civico Marongiu. La cultura non è solo arte e monumenti, ma anche gustare la storia, i profumi e i sapori del luogo: Cabras offre un’invitante cucina tipica stagionale a base di pesce o selvaggina da degustare con la vernaccia locale, gioia dei cultori dell’enogastronomia.
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Antica Chiesa romanica di San Giovanni in Sinis
Costruita dal popolo bizantino con dei resti provenienti da Tharros, San Giovanni si presenta con una facciata romanica di pietra nuda, con tre navate coperte da volte a botte e con una modesta cupola circondata dal fascino esotico della cultura orientale. Scavi recenti hanno portato alla luce un tesoro più antico di questo modesto edificio dal fascino esotico, orientata ad est – dove sorge il sole - è stato rinvenuto infatti un edificio sacro che ospita sarcofagi di epoca paleocristiana.Una volta entrati all’interno si resta incantati dall’essenzialità dello stile antico, l’illuminazione centrale e la navata centrale stretta, le mura di pietra il cui affresco sono i radi ciuffi di muschio, ma in particolare il solo crocefisso posto al centro, non soltanto della chiesa, ma anche dello spirito e della fede sulla quale si fonda, conferiscono un’intima atmosfera di raccoglimento e preghiera suggerendo molto più senso religioso di qualunque altro tesoro dell’arte.
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Museo G. Marongiu
Oltre alle sopracitate scoperte, è possibile visitare le collezioni Pulix e Sulis attualmente esposte in maniera temporanea; il fondo che vede la sua creazione a cavallo tra il XIX ed il XX sec, è costituito da sessanta manufatti, per lo più artigianali, datati tra la preistoria e la tarda antichità.Nel museo, inoltre, è possibile ammirare i resti della necropoli di Mont’e Prama, rinvenuta casualmente nel 1974 sull’omonimo colle. Statue votive, resti artigianali e di edifici sono protagonisti di un ricco percorso grazie all’ausilio della tecnologia e della luce. L’esposizione di fatti è anima del progetto “tra silenzio e luce”: nella sala buia un fascio di luce, metafora della conoscenza, è gettato sui profili delle statue, durante il percorso è possibile immergersi un ambiente suggestivo di contemplazione ed intimità con la storia creato grazie all’intreccio poetico del contrasto luci ed ombre. 
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Porto di Oristano
Grazie alla collocazione in un centro di vasta area industriale è reso scalo ottimale per gli insediamenti produttivi Un ampio ventaglio di merci vengono caricate nel porto, come cereali, semola, mangimi, concimi, carbone, fibre acriliche, prodotti chimici, klinker, cemento e molto altro. Grazie alla sua struttura è una delle pochissime sedi portuali in grado di consentire l’insediamento industriale a bordo banchina, inoltre consta di un sistema multimodale per il trasporto delle merci e delle persone. Sotto il punto di vista turistico, il porto mette a disposizione 405 posti nave da cui poter partire per l’esplorazione della meravigliosa penisola del Sinis. Sono previsti, inoltre, vari servizi tra cui 142 unità in cui poter pescare, servizi di manutenzione, fornitura e montaggio di motori, stazione carburante e di energia elettrica e molto altro.
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