Nel punto più meridionale della penisola del Sinis sorge l’antichissima Tharros, un florido centro dell’epoca fenicia. Già frequentata dai cercatori di tesori nel XVII sec, divenne due secoli dopo punto focale degli scavi archeologici in Sardegna.
Si tratta di un centro nuragico fondato dai fenici tra VIII e VII sec a.C. di cui è possibile vedere lecinta murarie, le fondamenta degli edifici, delle terme e dei templi insieme ad altre accattivanti scoperte archeologiche nelle vicinanze come i resti di un centro protostorico dell’età del bronzo. Vi è inoltre la torre spagnola del colle San Giovanni e vari resti di nuraghi, rispettivamente a Capo San Marco e nell’insenatura di Sa Naedda.
La sezione più emozionante dello scavo consiste nella visita alla necropoli e nel prossimo tophet, area consacrata in cui sono conservati resti cinerei infantili, urne, stele e altri utensili sacri, oggi custoditi nel museo Marongiu, che recano il fascino di una cultura antica e di storie ancora da scoprire.
Non solo civiltà perdute: nelle vicinanze di Tharros è possibile ammirare la chiesa di San Giovanni e l’antica fonte battesimale del V sec, situata tra due colonne doriche, resti della chiesa di San Marco ormai scomparsa.